Gesù, il Salvatore della Misericordia

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Nel passo di Matteo 12:14-21, Gesù si trova di fronte all’opposizione religiosa dei farisei, ma risponde con qualcosa di rivoluzionario: misericordia, non religione vuota.

Il messaggio mette in luce una verità potente: la religione può ignorare i bisogni reali delle persone, ma Gesù si prende cura di chi soffre. I farisei, pur conoscendo le Scritture, avevano perso il cuore del messaggio: la compassione. Al contrario, Gesù agisce con amore. Guarisce nel giorno di sabato, difende i suoi discepoli affamati e si avvicina ai più bisognosi. Non lo fa per ribellarsi alle regole, ma per mettere al centro l’uomo e i suoi bisogni.

Così come profetizzato da Isaia (cap. 42): Gesù è il “servo di Dio”, scelto e amato, colui su cui è stato messo lo Spirito Santo per portare giustizia, speranza e salvezza a tutti i popoli. Non grida, non impone: attira con l’amore. Non spezza la canna rotta, non spegne il lucignolo fumante: rialza chi è debole, incoraggia chi è sfiduciato.

Questo è il Gesù che predichiamo: non un giudice severo, ma un Salvatore vicino, pieno di grazia e verità, che vede il tuo bisogno e si ferma per aiutarti. La salvezza che annuncia non è una trovata umana, ma il compimento delle Scritture. E nel Suo nome, oggi come allora, le genti sperano.