Un popolo che offre sacrifici

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Predicatore: Past. Davide Casà
Data della predicazione: venerdì 22 agosto 2025
Passo biblico: Esodo 8:20-32


Nel brano di Esodo 8:20-32 vediamo Mosè davanti al faraone con una richiesta molto chiara da parte di Dio: “Lascia andare il mio popolo, perché mi serva”.
Il popolo d’Israele non era chiamato a chiedere prima la libertà, né a ottenere prima i miracoli: la priorità era offrire sacrifici al Signore, donare il cuore a Dio.

Questa è la stessa chiamata per noi oggi. Prima che Gesù, il nostro Liberatore, entrasse nella nostra vita, non avevamo il desiderio di offrire la nostra esistenza a Dio. Ma dal momento in cui ci ha liberati dal peccato, come Israele, anche noi abbiamo sentito dentro di noi questo bisogno: donare la nostra vita sull’altare della preghiera.

Offrire sacrifici non significa sforzi religiosi o opere straordinarie. Significa donare a Dio ciò che Lui desidera di più: il nostro cuore. È questo il vero culto gradito al Signore. Non dobbiamo aspettare che ogni problema sia risolto o che tutte le catene cadano: già oggi siamo chiamati ad offrirci interamente a Dio, e sarà Lui stesso a completare l’opera di liberazione.

Le piaghe delle mosche in Egitto ci ricordano che Dio interviene nella storia non per caso, ma con uno scopo: mettere il suo popolo nelle condizioni di servirlo. Così anche oggi, quando Dio agisce nella nostra vita, è per portarci più vicini a Lui, per renderci capaci di vivere un culto autentico.

Allora la domanda è semplice e diretta: c’è qualcosa che ancora ti impedisce di offrire sacrifici spirituali al Signore?
Se senti ancora legami che ti bloccano, ricordati che il Liberatore è già venuto: Cristo Gesù è qui per spezzare ogni catena e darti libertà. Solo così la nostra vita diventerà un profumo soave davanti al trono di Dio.