Perché non restaurate quello che c’è da restaurare?
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Predicatore: Gionatan Salerno
Data della predicazione: domenica 8 giugno 2025
Data di pubblicazione: lunedì 9 Giugno 2025
Hai mai notato che col tempo anche le cose belle si rovinano? Una casa, se non la curi, inizia a mostrare crepe. E così succede anche con il nostro cuore, con la nostra vita spirituale. Questo è proprio il punto centrale del messaggio che ci porta nel tempo del re Ioas, un re di Giuda che aveva a cuore una cosa: restaurare il tempio di Dio. Aveva buone intenzioni, aveva pure messo a disposizione i mezzi, i soldi c’erano, le offerte erano state raccolte… ma i lavori non si facevano. I sacerdoti, quelli che dovevano occuparsene, non si muovevano. Passano anni e niente cambia. Così il re sbotta e fa una domanda che ci tocca tutti: “Perché non restaurate quello che c’è da restaurare?”
Il punto non è un edificio di pietra. Oggi il tempio di Dio siamo noi, è il nostro cuore. E questa domanda diventa personale: Perché non metti mano alla tua vita spirituale? Perché lasci che la tua fede si rovini, che la preghiera si spenga, che l’amore per Dio si raffreddi?
Il Signore ci ha dato tutto: la Sua Parola, la preghiera, la comunità, prediche, incontri, fratelli e sorelle, opportunità. Abbiamo ricchezze spirituali in abbondanza. Eppure… troppe volte restano inutilizzate. Perché?
Perché rimandiamo. Perché aspettiamo che qualcun altro lo faccia. Perché ci accontentiamo di una fede “di facciata”. Ma il cuore — la vera casa di Dio — ha bisogno di restauri. Bisogna ogni tanto fare un giro dentro noi stessi, controllare se i muri sono ancora saldi o se qualcosa si sta sgretolando.
Il messaggio è chiaro: la responsabilità è nostra, non del pastore, non del gruppo musicale, non del consiglio di chiesa. Ognuno di noi è chiamato, come sacerdote di Dio, a prendersi cura della propria vita spirituale.
E allora la domanda finale resta sospesa, pungente, vera:
“Perché non restauri quello che c’è da restaurare?”
Non rimandare. Non sprecare ciò che Dio ti ha dato. Metti mano ai lavori, e lascia che lo Spirito Santo rimetta in ordine, ripari, rinforzi, rinnovi. Il Signore è pronto a dimorare ancora nel cuore che è stato restaurato.