Ravviva il dono, custodisci il tesoro

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Predicatore: Past. Davide Casà
Data della predicazione: mercoledì 9 luglio 2025
Passo biblico: 2 Timoteo 1:1-13


Nel primo capitolo di 2° Timoteo, dai versetti 1 a 13, Paolo scrive a Timoteo con il cuore in mano. Gli parla da padre spirituale, da fratello, da amico. E lo fa con un’esortazione semplice ma potente: “Ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te”.

Questo è il cuore del messaggio: ravviva il dono. Non lasciare che quello che Dio ha messo dentro di te si spenga o venga messo da parte. Non aspettare che lo facciano gli altri, non delegare. È una responsabilità tua, personale. Non servono riunioni particolari o chiese “più spirituali”. È qualcosa che parte da dentro: “Tu, Timoteo, ravviva il dono”.

Paolo si ricorda bene di lui, delle sue lacrime, della sua fede sincera, quella che abitava prima nella nonna Loide e nella madre Eunice. E si commuove pensando a come questa fede abbia lasciato un segno vero, profondo, vivo.

Ma insieme al ravvivare, c’è anche un’altra parola chiave: custodire. Custodire il buon deposito, cioè il dono prezioso che Dio ci ha affidato. Per farlo, serve attenzione, cura, costanza. Quando qualcosa perde valore ai nostri occhi, tendiamo a trascurarla. E il rischio è proprio questo: trattare il dono di Dio come qualcosa di vecchio, di superato, qualcosa che ormai non ci serve più.

Paolo invece ci ricorda che il dono ricevuto non ha perso valore, anzi: è il nostro tesoro più grande, e va custodito con amore, come qualcosa di sacro.

Il paragone è semplice: se una cosa ci sta a cuore, la proteggiamo, la curiamo, non la lasciamo in un angolo. Così dev’essere con l’opera dello Spirito nella nostra vita. Non possiamo permetterci di “seppellirla”, come fece quel servo nella parabola dei talenti.

Infine, Paolo incoraggia Timoteo — e anche noi — a non avere paura. Perché Dio non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di amore e di autocontrollo.

Il messaggio è chiaro: non nascondere il dono, non dimenticarlo, non trascurarlo. Ravvivalo. Custodiscilo. Vivilo.
Perché quello che Dio ha messo nel tuo cuore ha ancora valore. E oggi più che mai, abbiamo bisogno di tenerlo vivo.