Quasi salvo
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Predicatore: Past. Marco Infantino
Data della predicazione: domenica 15 giugno 2025
Data di pubblicazione: lunedì 16 Giugno 2025
Il messaggio ci mette davanti a tre uomini: Festo, Paolo e il re Agrippa. Ognuno di loro rappresenta un atteggiamento diverso davanti a Gesù.
Festo è l’antagonista, uno di quelli che rigettano il Vangelo. Quando Paolo parla, lui lo prende per matto. Purtroppo ce ne sono ancora oggi così: chi odia, chi deride, chi respinge.
Poi c’è Paolo, l’apostolo. Lui è l’immagine di chi ha incontrato davvero Gesù. La sua vita è stata completamente trasformata. Vive per Cristo, parla con franchezza, predica con passione. È un uomo salvato, un testimone, uno che non si vergogna dell’Evangelo.
E infine c’è Agrippa. Agrippa è quasi cristiano. Quasi. Sa le cose. Conosce le Scritture. Crede persino ai profeti. Ma quando Paolo gli chiede se vuole diventare cristiano, lui risponde: “Per poco non mi persuadi”. Era lì, a un passo. Ma non ha fatto quel passo.
E sapete? Quasi salvo non è salvo. È come essere quasi arrivati a casa… ma morire per strada. È come essere quasi entrati in Canaan… ma finire perdersi nel deserto.
Ci sono tanti “quasi salvi” anche oggi. Magari ti piacciono i canti, ti commuovono le preghiere, ti piace venire al culto, senti qualcosa… ma non hai ancora fatto il passo. Sei a un soffio dalla salvezza, ma sei ancora perduto.
Perché? Perché qualcosa ti trattiene. Per Agrippa era la relazione con Berenice, una situazione irregolare. Era il peccato, la comodità, il compromesso. Era il potere, l’orgoglio, la paura di cambiare.
Ma la verità è una: non esiste salvezza a buon mercato. Non puoi essere santo la domenica e vivere da diavolo il lunedì. Non puoi voler Gesù… ma anche i tuoi vizi, i tuoi peccati, i tuoi compromessi.
La salvezza costa. Costa la rinuncia, costa il pentimento. Devi arrivare a odiare il peccato. Devi dire: “Basta!”.
La Bibbia non ti lascia mezze misure. È uno specchio che ti mostra com’è il tuo cuore. È una spada che taglia. È un martello che rompe. È un fuoco che brucia. E può bruciare anche stasera il tuo cuore freddo.
Agrippa aveva la testimonianza delle Scritture. Aveva davanti a sé Paolo, un uomo cambiato dalla grazia. Aveva tutto. Ma ha scelto di restare “quasi”.
E tu? Vuoi restare anche tu “quasi”? O vuoi dire stasera, nel nome di Gesù: “Io voglio essere salvato”?
Gesù è morto per te. Il Calvario non è solo una storia. È reale. È per te. Perché tu non resti quasi. Ma sia veramente salvato. Totalmente. Per sempre.
Non accontentarti di essere quasi. Accontentati solo di essere completamente Suo.